La collaborazione? CI RENDE UMANI. – In economia come nella vita: meglio del conflitto è l’Accordo di Interessi!

 

Darwin scimmia e collaborazionePROVATE A CHIEDERLO AGLI ECONOMISTI! Con quale nome loro chiamano questa formula per cui ci battiamo: il diritto per tutti i cittadini di scrivere tutte le spese in Dichiarazione dei Redditi? “Contrasto di Interessi”: così lo chiamano nei testi di economia. 

Capito quale è il problema? Noi vogliamo che alle Persone – a tutte le persone – venga riconosciuto il diritto di poter chiedere la ricevuta fiscale avendo “l’utilità personale” di portare ogni genere di spesa in Dichiarazione dei Redditi, e loro? Loro pensano a un contrasto di interessi!  Pensa che testa hanno certi economisti e che filo contorto è il loro ragionamento. E’ una questione da affrontare in modo serio però, permettetecelo, anche con un sorriso, un filo leggero di ironia.

Partiamo dall’inizio. Secondo loro rendere utile la ricevuta fiscale produce un “conflitto” e non un “accordo di interessi”. Come se, per questo genere di economisti, alla richiesta della ricevuta fiscale “resa finalmente utile” dovesse scoppiare tra le persone una inaspettata guerra. Immaginate due soggetti, chiamiamoli Marco e Anna, che fino ad allora hanno lavorato e trovato concordia in ogni aspetto, che giunti al punto del pagamento, alla transazione economica si mettono a litigare perché uno chiede la ricevuta fiscale utile in Dichiarazione dei Redditi. E oggi, secondo loro, secondo questi economisti, cosa accade? Oggi non litighiamo proprio per quello? Perché, ditemi voi: se troviamo adesso un idiota che chiede la ricevuta fiscale, fa aumentare il prezzo a lui e il costo a voi, e poi di quella ricevuta non se ne fa nulla, voi non vi mettereste a litigare? 

ADESSO – secondo gli economisti – NON E’ “CONTRASTO DI INTERESSI” ?

E’ un esempio, questo del linguaggio, che la dice lunga su quale sia il livello delle conoscenze degli economisti, di un certo genere di economisti!, nel campo umano. E’ una prova di quanto “le regole dell’economia” siano spesso in mano ad apprendisti stregoni: di una tribù umana, ancora a livello primordiale. Economisti che non osservano come le regole si applichino alla vita umana. Economisti che dimenticano ancora cosa ci differenzia dalle scimmie.  

Secondo voi: Sappiamo tutti davvero cos’è che ci differenzia dalle scimmie?

L’interrogativo è stato affrontato da Michael Tomasello, psicologo americano e condirettore del Max-Planck-Institut per l’Antropologia di Lipsia. Nel suo “Unicamente umano: storia naturale del pensiero” (ed. Il Mulino – 2014) Tomasello aggiorna la teoria evoluzionistica di Darwin sui meccanismi cognitivi dei bambini e degli scimpanzé:

«Oggi abbiamo una visione più chiara delle reali capacità dei primati non umani. E possiamo capire di averli sottovalutati».

Dunque, cosa ci differenzia dagli scimpanzé?   Spiega lo psicologo:

«La competizione per il cibo ha portato le scimmie a sviluppare forme di cognizione sociale molto sofisticate, ma tutte fondate sulla competizione.

Le grandi scimmie antropomorfe sanno comprendere gli scopi degli altri e capiscono che gli altri possono avere una prospettiva e delle percezioni diverse.

Però è tutto finalizzato al vantaggio individuale. Anche durante la caccia collettiva ogni scimpanzé del gruppo in realtà cerca di catturare la preda per conto suo».

Noi umani, invece? “Noi sappiamo cooperare… realmente!”.

Ma come ci siamo arrivati? 

«Circa 400mila anni fa – osserva Tomasello – un nostro predecessore, l’Homo heidelbergensis, sviluppò la ricerca collaborativa di cibo.

Una forma di cooperazione nella quale chi cacciava aveva scopi congiunti con gli altri, e si coordinava con loro attraverso gesti come l’indicare o il mimare. Ma erano cooperazioni temporanee», 

collaborazione asini

«Il passo successivo fu intorno a 100mila anni fa, quando l’Homo sapiens fu costretto a collaborare anche con dei simili a lui sconosciuti.

Poté farlo creando un terreno culturale comune, stabile, e non temporaneo, fatto di convenzioni e di norme».

Si era stabilita quella che Tomasello definisce “intenzionalità collettiva”:

«Questa necessità di convenzioni ha fatto nascere il linguaggio e la capacità di ragionamento simbolico ed astratto».

Capita l’antifona? “La collaborazione è da umani, la competizione è da animali”, lo dice Tomasello. Competizione animale? E’ quello che direbbero ancora oggi certi economisti – per fortuna non tutti – se dovessimo stare a dar retta ancora a loro. Mentre è la collaborazione che ci rende umani. E ci distingue dalle scimmie!

E adesso chi glielo va a spiegare agli economisti [ed ai politici] che è quella la strada da battere?

Dare valore a quello che fanno le Persone, rendere utile la ricevuta fiscale per ogni persona come forma di collaborazione vicendevole? Questo è l’obiettivo.

Dare valore, rendere utile la ricevuta fiscale per tutti? Affinché colui che paga abbia convenienza e gli rimanga traccia del proprio pagamento, affinché colui che riceve quei soldi possa farne conto con tutti i propri risultati, nella trasparenza.

Un obiettivo, la collaborazione, che consente a entrambi di fare il conto di ciò che ricevono e di ciò che pagano, come differenza fra ricavi e spese. E’ il semplice conto dei costi e ricavi come per l’azienda? No, è di più. Sono ricavi e spese per la famiglia. Sono ricavi e spese per la persona, per ogni attività, e per ciascuno. Una forma evoluta di collaborazione umana che entra in economia, appunto.

E’ UN PROGETTO “Umano” CONVENIENTE?
Purché per entrambi, e per tutti, ci sia l’utilità di poter registrare quella transazione nella propria dichiarazione dei redditi.

E’ un contrasto di interessi invece – come dicono loro, gli “economisti della vecchia generazione” – se come adesso non vi è nessuna utilità e nessuna convenienza di chiedere la ricevuta fiscale. Nè tantomeno la convenienza per nessuno di poter lasciare traccia di quella transazione in dichiarazione dei redditi.

Adesso sì che vi è un conflitto di interessi! Adesso sì che non vi è nessuna utilità né la convenienza. Soprattutto se di quella spesa, poi, a ciascuno, gli sarà comunque contestata o riconosciuta solo una parte.

Abbiamo parlato dell’Uomo, delle Scimmie e degli Economisti. DELLO STATO NON VOGLIAMO DIRE NULLA? Possiamo lasciarlo fuori da questo ragionamento? 

Perchè sullo Stato, sì, questo ce lo dobbiamo domandare: come si può pensare che ci possa essere oggi un “accordo di interessi” quando la ricevuta fiscale è poco utile e non c’è alcun vantaggio per nessuno? Si vuol parlare, oggi, di quella vaga ipotetica utilità di un futuro riconoscimento da parte di un altro soggetto, lo Stato, che è famoso per la sua incapacità di mantenere le promesse? Quale Stato poi? Uno Stato con i dirigenti pubblici più pagati al mondo ed i cittadini peggio serviti. Uno Stato che non perde occasione per rivelarsi menzognero, se non addirittura profittatore, nei confronti di chiunque abbia mostrato un giorno di confidare in lui o nella sua capacità di amministrare i beni comuni nell’interesse di tutti. Accordo di interessi con lo Stato? E’ possibile? Sì… con il nostro progetto. E vi diremo perchè, ve ne daremo prova… [clicka qui per la Card di STT, te la daremo in omaggio].

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Tutti noi vogliamo vivere in un Paese civile. Tutti noi desideriamo vivere in un Paese dove i servizi funzionano, la sanità, la scuola, la giustizia, al pari di ogni altra funzione pubblica, sono semplici e accessibili per tutti, e consentono di vivere nella sicurezza e nella legalità. Questo è il nostro desiderio: avere un Paese dove è consentito a ciascuno di immaginare di poter vivere una vita degna di essere vissuta con positive relazioni con l’altro

contrasto di interessi
Com’è possibile che questo possa accadere quando perfino le piccole relazioni economiche in quel Paese – secondo certi economisti – dovrebbero avvenire l’uno a scapito dell’altro? Le osservazioni del mondo animale possono aiutarci in tal senso. Quel libro “Unicamente umano” è istruttivo.

Le immagini del quotidiano forniscono invece oggi, ogni giorno, in ogni occasione, quanto sia difficile perfino immaginare che possa crescere una classe politica onesta, degli amministratori pubblici sani, dei cittadini diligenti, quando la regola che sta alla base dell’economia è il sacrificio quotidiano di ciascuno. Quella regola per cui ciascuno di noi deve essere capace di farsi un poco del male per l’interesse comune di tutti è la regola che impedisce ogni possibile regolarizzazione della vita civile.

Ecco invece la nostra convinzione: che la soluzione sia semplice e possibile. Va ricercata nel contrario di quello che è stato fino ad oggi il paradigma economico-fiscale. ScaricareTuttoTutti.it è il progetto.

Quel Paese immaginato potrà davvero realizzarsi, reggersi e prosperare così? E’ un argomento che abbiamo già trattato, nel nostro libro: “La Meccanica dei Soldi”

La ragione in realtà è evidente: solo quando si realizzerà l’introduzione della regola dell’accordo di interessi generalizzata, in ogni ambito della vita civile, soltanto allora vi sarà sempre e per tutti, e per ciascuno, l’utilità e la convenienza di poter chiedere la ricevuta fiscale. Economia e trasparenza e diritti civili dei cittadini? Che si mantengono in relazione ogni giorno, nella vita quotidiana.

Utilità e convenienza per ciascuno: per tenere conto di ciò che si è dato. Conservare la traccia di tutti i propri movimenti economici? Per la propria naturale convenienza, per la propria buona memoria, per non dover pagare ancora tasse su soldi dati ad altri. Questo conviene. Questo ci eleva dai primati, dai nostri progenitori, gli scimpanzé. Ditelo agli economisti: vedi alla voce “progresso”.

ps: Anche questo capitolo è un esempio di collaborazione. Non sarebbe stato possibile scriverlo se non avessimo potuto trovare l’articolo di Giuliano Aluffi, sul Venerdì di Repubblica del 9 gennaio 2015, per la presentazione del libro di Tomasello “Unicamente umano: storia naturale del pensiero”. La collaborazione che ci rende umani ha poi consentito di applicare quelle sue riflessioni ad un altro campo che ci tocca tutti: il pensare l’economia, un’altra economia.

Firmato: Mario Tognocchi, e il Consiglio della associazione Scaricare Tutto Tutti, in dialogo con Giuliano Aluffi

Tempo di lettura:  5 minuti circa (250parole/minuto)

[l’Attuazione della Costituzione è semplice: art. 2 – doveri di solidarietà politica economica e sociale; art. 3 – rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale; ]

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