
Per dirti grazie… Posso offriti le parole di un poeta? Pablo Neruda.
C’è chi dice, c’è chi va dicendo, che queste parole non sono sue. Eppure stanno bene a lui come fossero un vestito. E a noi? Stanno bene, pure: per questo te le dedico….
E’ un vestito che possiamo indossare insieme?
Certo: io e te! Un vestito di parole che stanno bene a me perché sono nato nel suo stesso giorno, il 12 luglio. E a te come stanno bene? Stanno bene perché sono parole davvero molto belle.
Soltanto una cosa vorrei chiederti in piu’: le puoi indossare queste parole anche con la loro cifra, la loro sigla di riconoscimento?

Come la firma di uno stilista semi sconosciuto…
Con quel “dare valore a quello che fanno le Persone“!
La poesia? Desiderata! Eccola!
“Lentamente muore”
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce discutere il nero su bianco
e mettere i puntini sulle “i”
piuttosto che vivere un insieme di emozioni,
proprio quelle emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle emozioni che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle emozioni che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
lentamente muore chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
lentamente muore chi non rischia per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
e della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona ogni progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi
– amico mio –
ricordiamoci sempre
che essere vivi
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
[…attribuita a Pablo Neruda, nato il 12 luglio come me. La poesia “A Morte Devagar” in realtà è una poesia della scrittrice brasiliana Martha Medeiros. E’ una poetessa che forse non avresti mai conosciuto. Martha, come me? Questo gioco di metterla indosso a Pablo Neruda ci ha invece consentito di farla conoscere a tutti. Indossiamola insieme, indossiamo le parole Martha, indossiamola come il progetto Scaricare Tutto Tutti: cosa importa chi lo ha scritto? Importante è che tutti lo conoscano! E lo possano portare, con sè. Grazie.]